PANE FRESCO : una storia lunga dodici anni

Forse non tutti sanno o ricordano la lunga e tormentata storia che ha portato finalmente, dopo oltre 12 anni di promesse politiche e ministeriali non mantenute, al riconoscimento del VERO PANE FRESCO dando modo ai consumatori di poterlo distinguere da quello conservato, surgelato o precotto.

Tutto nasce dal convegno della Federazione a Palazzo Rospigliosi quando in una sala che scoppiava per la partecipazione di fornai di tutta Italia la Federazione presentò una proposta complessiva di una nuova legge quadro per la panificazione italiana.

La predisposizione del testo presentato in quella occasione, che aveva richiesto oltre un anno e mezzo da parte degli uffici federali con  l’indispensabile supporto del consulente legale della Federazione, avvocato Luca Mazzeo, si era reso indispensabile ed imprescindibili dalle pressioni sempre più insistenti da ogni parte politica ma soprattutto dalle nuove norme comunitarie rispetto alle quali le legge 1002 del 31/07/1956 risultava superata specialmente per quanto riguarda il contingentamento delle licenze di panificazione. La proposta legislativa della Federazione mirava dunque a individuare nuove regole che consentissero ai panificatori, nel caso venisse abolita la 1002 di affrontare con armi nuove ed efficaci il libero mercato che stava avanzando.

In particolare, tenendo conto dei nuovi orientamenti normativi  comunitari volti a privilegiare innanzitutto l’informazione dei consumatori ai fini di scelte di acquisto consapevoli e informate, la Federazione proponeva di identificare in modo chiaro il pane fresco rispetto a quello congelato, surgelato e/o precotto, di individuare con la denominazione panificio esclusivamente le imprese strutturate per mettere in atto tutto il ciclo di produzione del pane a partire dalla farina, fino al prodotto finito, ed infine richiedendo che ogni panificio individuasse un Responsabile di produzione quale garante nei confronti del consumatore, del rispetto delle norme igienico-sanitarie, commerciali e di sicurezza dei luoghi di lavoro.

Accanto a ciò la proposta federale di legge quadro sulla panificazione chiedeva anche di dare la possibilità ai panifici di praticare il consumo immediato dei  prodotti di propria produzione sia dolci che salati consentendo in tal modo ai panificatori italiani di aprirsi al nuovo mercato dei consumi di pasto fuori casa, che fino ad allora avevano consentito notevoli limitazioni e difficoltà attuative.

Mai iniziativa fu così provvidenziale: nel gennaio 2007 l’allora ministro Bersani, nell’ambito del cosiddetto pacchetto liberalizzazioni con decreto legge n.7 del 31 luglio 2007, richiamandosi alle normative europee sul libero mercato, prevedeva l’abolizione delle licenze di panificazione rendendo così reali i timori che da tempo la Federazione paventava.

Nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto durante una affollata audizione presso la Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal senatore Enrico Morando la Federazione chiese e propose quale contropartita all’abolizione delle licenze di panificazione proprio i quattro cardini della proposta presentata a Palazzo Rospigliosi: identità chiara del pane fresco, denominazione di panificio riservata  ai forni da pane, responsabile di produzione e possibilità di praticare il consumo immediato sul posto. In particolare, quest’ultimo venne citato dal presidente Morando quale esempio virtuoso di una categoria che anziché opporsi alle liberalizzazioni del mercato, sfidava positivamente il Parlamento ad ulteriori aperture del mercato consentendo così ai panificatori di trovare nuove formule commerciali e di consumo.

Il Parlamento recepì interamente le proposte della Federazione, dando attuazione sin da subito al consumo immediato e, pur approvando gli altri tre punti proposti  (pane fresco, panificio, responsabile di produzione) rinviando la loro attuazione all’emanazione di una regolamento che doveva essere predisposto entro 12 mesi.

Da allora sono passati  poco meno di 12 anni: tanto ci è voluto perché dopo numerosi cambi di ministri e di governi che il regolamento venisse emanato.

Tuttavia questo lungo periodo non è trascorso senza novità rilevanti: Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Toscana, Piemonte, almeno cinque regioni hanno fatto proprio con leggi regionali i principi ispiratori della nostra proposta ed altrettante ne hanno avviato l’iter di approvazione che ad oggi non è ancora concluso.

pane fresco: filoncini francesi (o baguette, che dir si voglia). E’ su questo tipo di pane che si sono giocati i peggiori equivoci passando pane precotto solo completato nella cottura per pane fresco, chiamandolo CALDO” e confondendolo con quello veramente fresco del fornaio.

Lo stesso disegno di legge Romanini, approvato dalla Camera solo un mese prima della fine della precedente legislatura, e in questa ripresa da due nuove proposte (169-739) nasce della proposte federali integrate e attualizzate alla luce dei nuovi regolamenti comunitari e delle nuove esigenze dei panificatori italiani.

In tal senso, la Federazione, intervenuta il 7 novembre scorso all’audizione della Commissione Industria del Senato ha ulteriormente integrato le proprie proposte sottolineando l’opportunità di superare l’obbligo restrittivo di vendita esclusivamente a peso del pane, chiedendo di aprire a nuove possibilità di riutilizzo del pane raffermo nell’ottica di limitare per quanto possibile sprechi così come indicato nei principi comunitari oramai affermati relativi all’economia circolare.

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Emanato il decreto “PANE FRESCO”

 

Finalmente la tutela del PANE FRESCO è diventata realtà: è stato infatti emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico il Decreto n. 131 del 1° ottobre 2018:

“Regolamento recante disciplina della denominazione di “panificio”, di “pane fresco” e
dell’adozione della dicitura di “pane conservato”

in attuazione della legge N. 248 del 4 agosto 2006 di conversione del cosiddetto “Decreto Bersani” sulle liberalizzazioni.
Pubblichiamo in allegato i il testo del provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 269, Serie Generale del 19/11/2018, che entrerà in vigore l’11 dicembre di quest’anno.
Si completa così, dopo oltre 12 anni di attesa, il lungo iter iniziato con le proposte di modifica federali al Decreto Bersani del del gennaio del 2006, recepite dal Parlamento nella legge di conversione dell’agosto dello stesso anno (248/2006) e che prevedevano l’emanazione di un apposito regolamento entro 12 mesi.

Sono invece trascorsi ben 12 anni e solo oggi, grazie al costante lavoro della Federazione Italiana Panificatori e delle nostre organizzazioni territoriali, siamo giunti a questo storico traguardo.

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Il pane fuori moda? leggetevi questo articolo

E’ opinione fin troppo diffusa e comune che il pane e la panificazione artigianale siano sulla via del tramonto, sostituita da prodotti industriali o altri alimenti più ricercati.

La bella immagine di apertura dell’articolo di Details.com

Ebbene, forse è il momento di rivedere le nostre idee.

La rivista americana Details (details.com) che regolarmente prende in esame ler nuove tendenze di mercato in tutti i settori (moda, stili di vita, ecc.) nell’ultimo numero di dicembre pubblica un articolo a firma di Adam Erace di ben quattro pagine sul pane intitolato: Il rinascimento dei gourmet del pane .

Ancora più significativo il sottotitolo del’articolo: A lungo caduto in disgrazia nella nostra cultura ” carboidrofobica” , il pane è in crescita, e un’avanguardia di panettieri sta sollevando scalpore nei circoli culinari. Ecco tutto il necessario per assaporare la cosa migliore che ci sia dopo. . . lascio a voi dire che cosa ci sia di meglio.

Per chi non aversse voglia di leggersi l’articolo in originale ci limitiamno a tentare una traduzione (approssimativa) dell’apertura, che ci sembra particolarmente illuminante:
L’uomo non può vivere di solo pane, ma non si può biasimare chi vuole provare a farlo . Poche cose ci toccano a livello puramente elementare come un pane appena sfornato. E in qualsiasi modo si presenti, il pane di questi tempi è migliore di sempre. Merityo anche del  Movimento artigianale Americano che ha saputo dare a uno dei più antichi alimenti del mondo una nuova veste “gourmet” assolutamente moderna.  I migliori chef del paese stanno amorevolmente profondendo i loro sforzi sul servizio del pane, e giovani panettieri audaci stanno sperimentando nuove  tecniche o ne recuperano di dimenticate per creare deliziose varietà. Di frumento o di segale, baguette o boule, impreziosito con cardamomo o infarciti di grasso d’anatra, il pane è finalmente venuto fuori dal dimenticatoio in cui era finito e oggi è alla ribalta. 

L’articolo continua elencando un gran numero di panifici artigiani di grande successo nelle città americane, da New York a Chicago a Seattle e così via.

Ma l’importante è capire che dietro questa grande rinascita del pane ci sono sempre e solo uomini e donne che amano il proprio lavoro e non grandi industrie impersonali che guardano esclusivasmente ai dividendi di fine anno.

Per chi voglia leggere l’articolo originale:  http://www.details.com/style-advice/food-and-drinks/201212/gourmet-bread-bakeries#ixzz2GE9Y5CZq

credits: www.details.com

 

Pane amore e…fantasia

Un logo simpatico per un progetto interessante

E’ con grande piacere che comunichiamo l’avvio di un progetto interessante in provincia di Treviso al quale l’Unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Giulia ha dato la propria adesione sottoscrivendo cinque quote.

Il valore economico delle stesse è certamente modesto, ma per noi è importante dare un segnale di sostegno e partecipazione a progetti che pur non essendo propri del nostro territorio hanno in comune finalità analoghe alla nostra iniziativa VeroPaneFresco.

Come si potrà rilevare dalla scheda progetto ( http://www.progettieducativi.com/pane-amore  ) lo stesso è rivolto alla prevenzione dell’obesità infantile .

Infatti, il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito negli ultimi anni un’importanza crescente, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino sia perché tali stati rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cronico degenerative in età adulta.

Pane amore e …fantasia si prefigge di

– esaminare i principali studi nazionali e internazionali in tema di alimentazione e prevenzione del sovrappeso infantile;
– analizzare le cause prevenibili del sovrappeso e dell’obesità infantile;
– elaborare un percorso formativo per genitori di bambini della scuola dell’infanzia.

Non possiamo che condividere queste finalità e sostenerle, augurandoci di poter reaslizzare analoghi progetti anche sul nostro territorio.

La prima fase, relativa alla raccolta delle adesioni al progetto, si è conclusa nei primi giorni di dicembre.

Appena avremo nuovi aggiornamenti sul progetto li pubblicheremo su questo sito nella categoria: ” pensiamo ai ragazzi” 

L’unione Regionale ringrazia i colleghi di Pordenone : una domenica di grande successo

I nostri colleghi al lavoro, come si usava una volta…

I panificatori di Pordenone ,hanno portato in piazza VeroPaneFresco : sotto l’egida dell’Unione Regionale, e nell’ambito della settimana UNESCO, hanno ufficialmente presentato il pane a basso contenuto di sale ai consumatori che, così come testimonia l’articolo del Messaggero,  hanno affollato lo stand predisposto in modo suggestivo ed evocativo di quella civiltà contadina e rurale dalla quale tutti proveniamo e che troppo spesso abbiamo rimosso.

Un grande successo di pubblico al quale sono stati distribuiti 250 chili di pane a basso conternuto di sale ma che sopratutto ha riportato all’attenzione della comunità locale il pane e il panificatore, il suo lavoro, il suo valore sociale sia nell’impegno di tutti i giorni nel preparare un prodotto semplice sia nel garantire benessere e stabilità sociale con i posti di lavoro sia il suo impegno a fgavore di migliori stili di vita per la cittadinanza .tutta.

Grazie ragazzi!

Un aspetto importante della manifestazione è quello della conferenza tenuta dal dott. Zanette relativa agli stili di vita ma specificatamente all’importanza di una corretta alimentazione. Non è certo la prima volta che i panificatori della nostra regione promuovono iniziative di carattere informativo alimentare, ma questa volta il tutto è stato accompagnato da pane a basso contenuto di sale quale esempio pratico di come si possano trradurre nella vita di tutti i giorni facilmentele indicazioni nutrizionali.Grande soddisfazione, ovviamente, per i panificatori di Pordenone che hanno visto premiato il loro impegno e il loro lavoro.

Trieste: presentato VeroPaneFresco all’Assessore alle politiche sociali Laura Famulari

Nuovo importante passo avanti della nostra iniziativa VeroPaneFresco.

Essere accanto agli anziani per favorirne il benessere psicofisico ma anche nell’aiutarli a prevenire le situazioni di rischio per i molti tentativi di truffa che sempre più spesso vengono messi in atto rientra certamente tra le possibilità progettuali di VeroPaneFresco. E proprio  su temi come questi si è svolto nei giorni scorsi un cordialissimo incontro  con l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste dottoressa Laura FAMULARI.

Laura Famulari, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste

L’incontro ha avuto per argomento le possibilità di avviare attivil’iniziativa è stata presentatatà di collaboraizone tras i panificatori di Trieste e le strutture comunali che si occupano di benessere sociale, anziani ma più in generqale di interventi e servizi con particolare riguardo alle persone con disabilità.

E non vi è dubbio che VeroPaneFresco ricomprenda a pieno titolo, tra le proprie principali linee progettuali,  il tema della solidarietà e del sostegno a vario titolo delle comunità locali.

Nello specifico, nel corso dell’incontro si è valutata  la possibilità di avviare iniziative concrete per sollecitare  particolarmente le persone anziane nel porre attenzione ai moltissimi casi di truffa che ricorrentemente vengono posti in atto ma anche a individuare altrei possibili progetti di sostegno che portino i panificatori ad essere parte attiva nel sostenere la comunità locale.

Da parte sua l’assessore Famulari ha anche manifestato interesse ed apprezzamento per VeroPaneFresco assicurando l’interesse del comune anche nel supportare pubblicamente il progetto PocoSale oggetto del protocollo stipulato a livello regionale ma che vede i Comuni della Regione, tramite l’Anci, essere parte attiva dello stesso.

 

Domenica 25 novembre: I panificatori di Pordenone portano in piazza il pane PocoSale

Una bella pagnotta a ridotto contenuto di sale

Importante manifestazione dei panificatori della provincia di Pordenone che rappresentano l’Unione Regionale nell’ambito della”settimana per l’educazione allo sviluppo sostenibile”  promossa dall’UNESCO . Nell’occasione, i panificatori proporranno ai consumatori l’assaggio del pane a ridotto contenuto di sale oggetto del protocollo di accordo con le direzioni regionali per la salute e per la formazione, l’ANCI e Federsanità ANCI della regione ed il patrocinio dei medici cardiologi.

I panificatori di Pordenone hanno predisposto per l’occasione, con il prezioso supportodell’ASCOM provinciale, un bel DEPLIANT DA CONSEGNARE SU PANE , illustrativo sia delle finalità della manifestazione UNESCO sia del ruolo che il pane ha in un quadro complessivo di corretta alimentazione e prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Il logo dell’iniziativa del Ministero della salute “GUADAGNARE IN SALUTE”

Una parte importante del depliant è dedicata infine ad illustrare in modo estremamente chiaro le finalità dell’iniziativa VEROPANEFRESCO promossa dall’Unione Regionale  Panificatori e nel cui ambito si realizza il progetto PocoSale che ha il suo primo momento pubblico proprio nella bella manifestazione pordenonese.

1492: Cristoforo Colombo porta il lievito madre nel Nuovo Mondo

1492: a vele spiegate verso la scoperta dell’America!

La rivista americana Saveur  pubblica una breve, simpatica  storia del pane in America. ne riprendiamo la parte iniziale che presenta un aspetto veramente curioso:
infatti, forse non tutti sanno che Cristoforo Colombo non ebbe soltanto il merito di scoprire l’America: il nostro grande navigatore portava con sè un pezzo di pasta madre seccata.

Il primo pane che Colombo ed i suoi trovarono nel Nuovo mondo infatti era fatto di mais e senza lievito: in pratica un pane di polenta azzimo.

Si dovette aspettare il 1602 per vedere il primo campo di grano nel Massachussets. Lo piantò 18 anni prima che arrivassero i pellegrini del Mayflower il capitano della Marina di Sua Maestà Bartholomew Gosnold.

Nel giro di un secolo soltanto, i campi di grano si diffusero come un mare dal Maryland al New England.

E la storia continua…

credits:  http://www.saveur.com

USA: è novembre il Mese Nazionale del Pane!

Oggi inzia negli States il Mese Nazionale del Pane: non solo, ma si festeggiano anche i 250 anni della nascita del sandwich.

il logo del Mese Nazionale del Pane

E non a caso la Grain Foods Foundation vuole ricordare anche l’invenzione di Sir JohnMontagu, 4° conte di Sandwich, che trovandosi nel bel mezzo di una partita di pocker e non volendo smettere di giocare per la cena, chiese gli fosse servito dell’arrosto tra due belle fette di pane. Oggi gli americani ne consumano oltre un bilione all’anno, facendone il piatto più popolare.

Il 41% degli americani mangia sandwich sie volte a settimana, e più del 60% almeno una volta nei sette giorni. Ma, in fondo, sempre di pane si tratta, anche se farcito in vario modo, e dunque per una volta è giusto ricordare una innovazione di 250 anni fa che ha fatto realmente storia!

http://www.gowiththegrain.org/

I consumatori di 14 paesi chiedono prodotti da forno naturali e salutari

il giornale on line www.iljournal.it pubblica un riassunto dei risultati di un’indagine condotta in 14 paesi su una base di  6.400 consumatori relativa a pane, pasticceria e cioccolato.

Farina di semola rimacinata di grano duro, acqua, sale e lievito naturale:
per rispondere a quello che vogliono i consumatori non serve molto altro.

L’indagine è stata commissionata dalla multinazionale belga Puratos (vedi nostro articolo a parte) e proprio per questo non siamo certi che tutti i dati emersi dall’indagine siano stati resi noti, ma soltanto quelli meno “difficili” da digerire per la Puratos stessa.

Ciò non toglie comunuqe interesse ai risultati dell’indagine dalla quale, saempre secondo quanto riportato da ilJournal , emerge che i comsunatori chiedono per i prodotti da forno prima di tutto naturalità, seguita dalla richiesta di un equilibrio tra prezzo e qualità. Naturalità dei prodotti.
I consumatori pretendono prodotti naturali, in assenza di qualsiasi ingrediente artificiale o troppo chimico: dal profumo del pane appena sfornato si può capire ( ma personalmente qualche dubbio noi lo abbiamo….) quanto esso possa essere genuino, caratteristiche da elencare sempre in etichetta.

Ma particolare attenzione viene anche rivolta alla storia del prodotto, alla difesa delle tradizioni e dei prodotti tipici pur rimanendo disponibili ad accettare innovazioni specifiche dei prodotti stessi. Una segnalazione importante riguarda la possibilità di ricevere a casa i prodotti prescelti.

L’alimentazione, infine, deve essere naturale e sana. Il cibo in questione dovrebbe garantire la salute e il piacere al tempo stesso: i consumatori vorrebbero pani ricchi di fibre o di altri elementi che sono percepiti come sani e in grado di migliorare il benessere dell’organismo.

Spesso le fiabe insegnano molto..

Rimane un dubbio: cosa c’entra la Puratos con tutto questo? A meno che non sia come il lupo di Cappuccetto Rosso travestitosi da Nonna…

credits: www.iljournal.it per le immagini: http://www.anptraining.net  e  http://www.pasticceriazizzola.it